Digital ID

I governi di tutto il mondo stanno cercando di implementare l’identita’ digitale.

I nuovi sistemi garantiranno l’accesso a tutte le tue informazioni personali, inclusa la possibilità di monitorare la tua posizione.

Queste politiche richiedono la raccolta invasiva di dati biometrici, dati sulla posizione, informazioni bancarie e registri delle vaccinazioni.

In tutto il mondo gli Stati Nazionali si accingono ad implementare politiche di questo tipo ed a stanziare grosse somme per il raggiungimento dello scopo.

L’Unione Europea naturalmente non fa eccezione, ed in particolare il nostro Paese, come sempre accade negli ultimi anni, supino alle scelte UE. Basta vedere il tanto decantato PNRR, “la pioggia di miliardi in arrivo”: ti danno i soldi (anche se alla fine siamo sempre contributore netto) e decidono loro dove devi investirli! Infatti e’ stato deciso, dalle lobby di Bruxelles, di privilegiare gli investimenti nella digitalizzazione rispetto a quelli sulla sanita’ pubblica, che sono rispettivamente la prima e l’ultima voce di spesa in percentuale. Non ho parole. A Bruxelles decidono dove allocare i nostri soldi, i miei soldi, e gli devo pure pagare gli interessi. Mi viene in mente una parola, ma ho deciso di cercare di non offendere nessuno mentre scrivo su questo sito.

In Canada il governo federale, due degli aeroporti più trafficati e la loro più grande compagnia aerea hanno collaborato al World Economic Forum per il progetto “Known Traveller Digital Identity”. Mr Trudeau e’ molto attivo in questo campo, come anche in quello di salvaguardia del clima. C’e’ mezzo Paese che lo vorrebbe appeso a testa in giu’, ma questo e’ solo un dettaglio da complottista terrapiattista.

Negli Stati Uniti, Bill Foster ha introdotto il “Improving Digital Identity Act”, che richiede lo sviluppo di una massiccia infrastruttura di identificazione biometrica digitale.

L’Occidente, un tempo noto per il suo impegno per la libertà e le libertà civili, non è lontano dall’introdurre sistemi di credito sociale, similmente a quanto gia’ accade in Cina.

Una volta integrati identità digitale e pagamenti digitali (la limitazione all’uso del contante con la scusa della lotta all’evasione), tutti gli articoli avranno un punteggio di impronta di CO2.
Aggiungeranno limiti che influiscono sui nostri viaggi, abitudini alimentari, proprietà di veicoli, ecc.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *